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Fiocchi e sete: è la sposa Giuseppe Papini

 

È leggera e romantica la sposa 2016 firmata Giuseppe Papini. «E resta fondamentalmente classica», ci racconta Valentina Mazzoni, che da 11 anni ormai lavora accanto allo stilista. «Per noi il wedding style è senza tempo. L'attenzione alle nuove tendenze non manca mai, ma poi quel che vorremmo è che le spose si sentissero sempre up to date. Anche anni dopo».

La cifra distintiva del brand, che è nato e ha sede a Bergamo, è il fiocco. Un fiocco scultoreo e a un unico lembo. «Ma ci caratterizza anche l'assoluta artigianalità», precisa Valentina.
«Non ci affidiamo neppure ai laboratori esterni: tutti i nostri abiti vengono confezionati in azienda. Usiamo solo sete di qualità provenienti da Como e dintorni. Più i pizzi francesi. Nelle collezioni 2016, che vedete nella foto gallery, c'è tanto tulle, tanto pizzo e anche tanti ricami».

Ma c'è un'altra particolarità che connota gli abiti Giuseppe Papini: il concetto del “trasformabile”. «Sì, un terzo delle nostre collezione viene proprio concepito per potersi modificare nel corso della giornata almeno tre volte. A un format base, aggiungiamo una gonna lunga per la cerimonia e poi alleggeriamo il look per il ricevimento e, lo rendiamo ancora più semplice a fine giornata, quando è previsto per esempio un dancing party».

A quel punto ci vorrà il corto… Be', anche senza arrivare a fine serata, nel look book Giuseppe Papini, ci sono sempre tre o quattro modelli di abito sopra il ginocchio.
«Sì e non necessariamente per il rito civile», ci spiega Valentina. «È completamente saltata la differenza tra i look in chiesa e in comune. Direi che oggi sono le ragazze più giovani a chiederci un abito più light, almeno in termini di lunghezza perché, per il resto, si tratta di abiti piuttosto importanti, direi scultorei».

E il colore? «Le nostre collezioni sono tutte in bianco seta naturale», risponde ancora Valentina. «Pensiamo che stia bene a ogni tipo di sposa, molto più del bianco ottico o dell'avorio».