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Vogue Sposa

Un amore senza fine

Fedi: brillanti desideri

di Elisa Nascimbene

La storia delle fedi nuziali inizia già in epoca Barbarica, dove gli sposi si scambiavano un anello in segno di fedeltà. Inizialmente era simbolo di potere, distinzione e di eternità  ma divenne ben presto l'emblema di un amore senza fine proprio per la continuità della forma. Il cerchio comparve anche nell'antichità, tracciato sul terreno durante la cerimonia nuziale. In epoca Romana troviamo 'l'anulus pronubus'  (un anello di fidanzamento che sanciva la promessa di matrimonio) e 'l'anulus  vinculum' (l'anello di matrimonio), fatto di ferro e solo in alcuni casi in oro o argento. Indossato inizialmente dagli uomini venne poi permesso anche alle donne che, a volte, aggiungevano una piccola chiave per indicare il loro potere nell'ambito domestico. L'usanza di portare la fede all'anulare sinistro deriva dalla credenza che da lì passi un'arteria che porta al cuore. Le fedi sono spesso incise con la data del matrimonio e il nome del coniuge; abitudine che risale al Settecento.  Oggi il panorama è vasto:  fedi in oro giallo, bianco, rosa o bicolore, in platino, lisce o impreziosite da diamanti; piatte, sottili, alte o bombate. Questo prezioso oggetto che più di ogni altro esprime la forza e l'eternità dell'amore coniugale, deve essere scelto dagli sposi rispecchiando i gusti e le aspirazioni di entrambi.